
Decorazione del primo piano
Progettati nel periodo napoleonico, gli interni del piano superiore sono realizzati con sfarzo ed intenti celebrativi opposti alla sobrietà dell’estetica di Villa Belgiojoso.
Nella Sala da Ballo e nella Sala da Pranzo (sale XV e XVII del Museo) porte scolpite, camini sormontati da specchiere, lampadari di cristallo e pareti cariche di elementi ornamentali bianchi e dorati segnano la svolta verso il gusto enfatico del Neoclassicismo napoleonico. Sulle sovrapporte della Sala da Ballo e nelle grandi lunette della Sala da Pranzo si osservano inoltre gli stucchi con scene mitologiche di Grazioso Rusca, già autore delle facciate.
Il centro del soffitto della Sala da Pranzo è dominato dal celebre affresco di Andrea Appiani. Dipinto nel 1811 a completamento del ciclo decorativo napoleonico, il Parnaso raffigura Apollo circondato dalle muse Melpomene, Urania, Talia, Erato, Euterpe, Tersicore, Clio, Polimnia e Calliope. Quest’opera permette ad Appiani, col supporto iconografico del grecista Luigi Lamberti, di confrontarsi con il tema già affrontato nel Cinquecento da Raffaello e reinterpretato nel Settecento da Anton Raphael Mengs. Caratterizzato a livello stilistico da effetti levigati, colori vellutati, abbondanza di chiaroscuri e minuzia di dettagli, l’affresco contrasta l’idea stessa di pittura “a fresco”, generalmente legata ad una maggiore astrazione imposta dalla velocità di esecuzione sull’intonaco.
Approfondimenti:
F. Mazzocca (a cura di), La Galleria d'Arte Moderna e la Villa Reale di Milano, Cinisello Balsamo, 2007